top of page

 Storia del Patrocinio

Per dimostrare le singolari prerogative, preminenze privilegi e possessione delle quali ab immemorabili gode la insigne collegiata di Santa Margherita della città di San Filippo così da essere chiaro che essa è la più antica, principale,  maggiore e grande delle chiese della città.

Tra le altre prerogative gode del diritto di celebrare i funerali dei Serenissimi regnanti e per sostenere  ciò (si dice) nel 1536 le fu concesso il privilegio della fiera franca e in detto privilegio fu denominata (vocata) patrona speciale della città (specialis Civitatis patrona) e detto privilegio venne riconfermato come consta da lettere di manuntentione di possessione il 26 maggio 1629 dalla curia vescovile di Catania.

Un ruolo ampiamente riconosciuto dalla regina Germana che il 10 luglio 1536 nominava Santa Margherita patrona della città e concedeva alla Chiesa omonima nuove praeheminentias, et franchitias per la fiera che si celebrava in occasione della sua festa, difatti il privilegio costituiva un riconoscimento formale di particolare importanza.

Cosi come dichiarato nel novembre del 1530 da numerosi testi presso la corte capitaniale “farisi una fera coniuncta ala festa di Sancta Margarita” nei giorni della fiera e per la cui tutela ancora nel maggio del 1576 il vicario capitolare Pietro d'Aversa scriveva al vicario di San Filippo sulla intoccabilità dei privilegi concessi dalla regina Germana; e sul dovere di resistere alle offensive di chi assisteva con preoccupazione al crescere prestigio di Santa Margherita e al controllo che essa esercitava sui benefici e sulla vita economica della città.

Nel luglio del 1629 il parroco di Santa Margherita, il Dr. D. Giacomo Serio e il 

 




procuratore, D. Filippo Sano, nel rilasciare l'antico privilegio alla giurisdizione reale, ne ampliava i termini riaffermando con forza sia la facoltà della Chiesa di fare la fiera «con ampie franchezze d'ogni cosa per tutta detta Città et suo territorio».

Siccome poi in S. Filippo di Agira non esisteva Chiesa Matrice ed invece la Chiesa Principale e per la grandezza del Sacro Edificio e per la centralità di sua posizione e per gli abitanti, dei quali molti avevano titolo di nobiltà e grandi accademici era la nostra Chiesa di S. Margherita Vergine e Martire, cosi alla fine del seicento i giurati, nel ricordare al Santo padre come nella città vi fossero sei chiese Parrocchiali, senna mai ci fosse stata la Matrice, presentavano le motivazioni per la quale la chiesa di Santa Margherita avrebbe dovuto assumere le funzioni matriciali.

Difatti si stabilì in essa chiesa la solennità del Corpus Domini che ogn'anno privative agli alti con l'assistenza di tutto il clero d'essa Chiese Parrocchiali, si celebra anche in essa chiesa la festa dell'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria come Patrona del Regno, si fanno anco in detta chiesa di S. Margherita li funerali delli Serenissimi Reggi, ed altri festini.

Fu pure essa Chiesa che Santa Margherita gloriosa Patrona 

della Città dichiarata dalla serenissima Regina Germana con privilegio di poter fare la fiera nel piano distante dalla Chiesa.

                                                 (Agira tra XVI e XIX secolo)

Trascrizione del documento riportato qui a sinistra dove viene concessa la processione con le reliquie e la statua di S. Margherita con la partecipazione del tutto il clero di Agira alla fine del 1600

[…] et molto reverendo [...] di questa città di Catania, li retturi della Chiesa Parrocchiale di Santa Margherita della città di S. Filippo dicimo[...] qualmente e solita di consuetudine anticesse il giorno della festa di dicta conducersi la imagine et reliquia sua processionalmente con l'intervento di tutto il clero della città et perché […] editti sono sopese da processioni partando […] che si dia licenza a tutti retturi et clero di portare in processione dicta immagine et reliquia […] che essendo stato solito per il passato di fare et condorre la processione con reliquia et immagine di dette gloriosa santa permittere che si condacchiano decte reliquie et imagine et facei […] con l'intervento del clero nel tempo […] riforma cui è stato conforme et cossi […] a dt 1 giugno 169...

bottom of page